DM 2025: aggiornamento su efficienza energetica, comfort e mobilità negli edifici. Novità su APE, ponti termici, colonnine EV, automazione e sicurezza
Il nuovo Decreto Requisiti Minimi 2025 non è un semplice aggiornamento normativo: è una revisione profonda che tocca energia, comfort abitativo e mobilità elettrica, con effetti diretti su progettisti, imprese e cittadini. Approvato in Conferenza Unificata, il provvedimento sostituisce gli allegati del DM 26 giugno 2015, recepisce le direttive europee EPBD III e anticipa alcuni punti della futura “Case Green”.
Le novità tecniche partono dal concetto di edificio di riferimento, ora più aderente alla realtà: entrano in gioco i ponti termici – davanzali, balconi, architravi – e il parametro H’T diventa dinamico, legato al rapporto tra superfici vetrate e disperdenti. Le trasmittanze (U) si calcolano sempre su dimensioni esterne, e in alcune ristrutturazioni di secondo livello il parametro H’T può persino sparire.
La mobilità sostenibile fa un passo avanti: negli edifici non residenziali con parcheggi sarà obbligatoria l’installazione di colonnine di ricarica proporzionate ai posti auto e al tipo di intervento. Nei complessi residenziali, invece, scatta l’obbligo di predisposizione impiantistica, senza immediata installazione.
Sul fronte impianti, il decreto impone sistemi di automazione e controllo di classe B (UNI EN 15232) per edifici non residenziali con impianti termici oltre 290 kW, estendendo l’obbligo anche a ristrutturazioni di secondo livello. In più, introduce prescrizioni su comfort termo-igrometrico, sicurezza antincendio e resilienza sismica, unendo efficienza e tutela.
Il DM entrerà in vigore 180 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, attesa per inizio 2026. Si applicherà a nuove costruzioni e ristrutturazioni importanti, salvaguardando i progetti già depositati. Politicamente, il ministro Gilberto Pichetto Fratin lo inserisce nel Piano sociale per il clima da 9,3 miliardi, mentre dal fronte europeo non mancano critiche alla direttiva Case Green, accusata da alcuni di imporre oneri pesanti a famiglie e imprese.
Associazioni del settore edile, riunite nel tavolo “Un Patrimonio da Salvare”, avvertono: non recepire esplicitamente la Case Green è un’occasione mancata per allineare la strategia nazionale agli obiettivi UE. Resta però il messaggio centrale del decreto: progettare edifici più efficienti, sicuri e predisposti alla transizione energetica non è più un’opzione, ma una direzione obbligata.
Punti chiave del DM 2025
- Edificio di riferimento con ponti termici e calcoli più realistici.
- Obbligo colonnine EV in non residenziali, predisposizione nei residenziali.
- Automazione classe B per grandi impianti e ristrutturazioni di secondo livello.
- Nuove prescrizioni per comfort, sicurezza e resilienza.
Tempistiche e impatto
- Entrata in vigore: 180 giorni dopo pubblicazione (attesa inizio 2026).
- Applicazione a nuove costruzioni e ristrutturazioni importanti.
- Progetti già depositati seguono la normativa attuale.
- Parte di una strategia climatica da 9,3 miliardi di euro.