Il compromesso tra sostegno al Made in Italy e risparmio energetico compromette l’efficacia del bonus elettrodomestici 2025.
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La norma iniziale sul bonus elettrodomestici è stata modificata perché richiedeva l’acquisto di prodotti di classe A o B, praticamente assenti dalla produzione italiana: una scelta controversa che tutela i produttori nazionali ma potrebbe penalizzare le famiglie e l’ambiente.
Il 10 aprile 2025, la commissione attività produttive della Camera ha approvato alcuni emendamenti al decreto bollette che modificano sostanzialmente il bonus elettrodomestici 2025. Tra le principali novità, spicca l’eliminazione del riferimento alle classi energetiche più elevate come requisito per ottenere l’agevolazione.
Le difficoltà con la classe energetica
La questione della classe energetica rappresenta il nodo critico della nuova normativa. Il provvedimento originario prevedeva che il bonus fosse concesso esclusivamente per l’acquisto di elettrodomestici di classe energetica A o B prodotti nell’Unione Europea. Tuttavia, è emerso che questi prodotti ad alta efficienza sono praticamente assenti dalla produzione italiana.
“La modifica è stata necessaria per salvaguardare il Made in Italy”, spiegano fonti governative, “ma questa scelta solleva interrogativi sull’efficacia ambientale della misura”. L’eliminazione del requisito della classe energetica superiore, infatti, rischia di vanificare uno degli obiettivi principali del bonus: incentivare la sostituzione di vecchi elettrodomestici con modelli più efficienti.
Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente, ha espresso preoccupazione: “È positivo aiutare le famiglie nel rinnovamento degli elettrodomestici, ma aver tolto il riferimento alle classi energetiche è un errore impattante. Acquistare una classe energetica superiore consente alle famiglie di risparmiare in bolletta, mentre ora rischiamo di far comprare semplicemente l’elettrodomestico più costoso”.
Come funziona il nuovo bonus
Il bonus elettrodomestici 2025 prevede un contributo fino al 30% del costo d’acquisto, con un massimo di 100 euro per prodotto, che può salire a 200 euro per famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro. Il fondo complessivo ammonta a 50 milioni di euro, di cui 48,1 milioni effettivamente destinati ai cittadini.
L’agevolazione sarà gestita attraverso la piattaforma PagoPa, accessibile con SPID o carta d’identità elettronica. Gli utenti potranno prenotare il bonus e ricevere un voucher digitale da utilizzare presso i rivenditori per ottenere lo sconto direttamente in fattura.
Resta confermato che il bonus sarà valido solo per grandi elettrodomestici prodotti nell’Unione Europea e che, per ottenerlo, sarà necessario smaltire un vecchio elettrodomestico di classe energetica inferiore.
La decisione di eliminare il riferimento alle classi energetiche superiori rappresenta quindi un compromesso controverso tra sostegno all’industria nazionale e promozione dell’efficienza energetica, con il rischio che le famiglie italiane possano trovarsi, nel lungo periodo, a pagare bollette più elevate per apparecchi meno efficienti.