La sostituzione degli infissi contribuisce significativamente al risparmio energetico e al conseguente miglioramento dell’APE dell’immobile.
L’efficienza energetica al centro dell’ecobonus 2025. Il 2025 porta con sé importanti novità per chi desidera rinnovare gli infissi della propria casa. Mentre l’agevolazione del 75% per il superamento delle barriere architettoniche non include più interventi su infissi, porte e serramenti, restano comunque disponibili due opzioni vantaggiose: il bonus casa e l’ecobonus. Entrambe le misure offrono detrazioni fiscali per la sostituzione di finestre e serramenti, suddivise in 10 rate annuali di pari importo. L’accesso ai bonus dipende però da diversi fattori, tra cui la tipologia di immobile, il soggetto richiedente e la natura degli interventi.
Bonus casa 2025: ristrutturazioni e detrazioni fiscali
Il Bonus Ristrutturazioni, comunemente noto come bonus casa, permette di detrarre le spese per la sostituzione degli infissi nell’ambito di interventi di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia. Per la prima casa, la detrazione IRPEF è del 50%, mentre per la seconda casa scende al 36%. La spesa massima agevolabile è di 96.000 euro fino al 31 dicembre 2025. Dal 1° gennaio 2026, l’aliquota per la prima casa diminuirà al 36%, raggiungendo il 30% dal 2028, con un tetto di spesa ridotto a 48.000 euro. Possono accedere al bonus proprietari, nudi proprietari, usufruttuari, titolari di diritti reali, inquilini, comodatari, soci di cooperative, familiari conviventi, coniugi separati e futuri acquirenti con compromesso registrato.
L’ecobonus rappresenta un’altra valida alternativa per chi intende sostituire gli infissi. Questo bonus è dedicato agli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica e presenta alcuni vantaggi significativi: non richiede titoli abilitativi, è valido anche per singole sostituzioni di finestre e serramenti e offre maggiori possibilità ai soggetti IRES (società e imprese). Per quanto riguarda le detrazioni, per la prima casa si applica una detrazione del 50% su una spesa massima di 120.000 euro (60.000 euro detraibili), mentre per la seconda casa la detrazione è del 36% sulla stessa spesa massima (43.200 euro detraibili). L’Ecobonus risulta particolarmente conveniente quando si eseguono interventi specifici sull’efficienza energetica, evitando di consumare il massimale previsto dal Bonus Casa in caso di ristrutturazioni più ampie.
Obblighi e documentazione necessaria
Per accedere ai bonus, è fondamentale rispettare alcuni obblighi burocratici. Per il Bonus Casa, è necessario effettuare un bonifico parlante con causale corretta, indicando i dati fiscali del beneficiario e del fornitore, nonché l’articolo 16-bis del DPR 917/1986. Per l’Ecobonus, invece, è obbligatoria la comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dal termine dei lavori, oltre all’asseverazione tecnica dell’intervento e all’attestazione di congruità delle spese. L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) finale è fondamentale per entrambi i bonus. Tutta la documentazione deve essere conservata per eventuali controlli dell’Agenzia delle Entrate.
Bonus casa vs. ecobonus
La scelta tra bonus casa ed ecobonus dipende dalle specifiche esigenze. Se si prevede una ristrutturazione edilizia generale, il bonus casa potrebbe essere più semplice da gestire. In assenza di lavori strutturali, l’ecobonus risulta più vantaggioso, soprattutto per chi desidera mantenere il massimale di spesa per altre detrazioni. La sostituzione degli infissi, migliorando l’isolamento termico, contribuisce significativamente al risparmio energetico e al conseguente miglioramento dell’APE dell’immobile, rendendo l’ecobonus una scelta particolarmente interessante per chi mira a un’abitazione più efficiente e sostenibile.
